Eni Rewind ed Edison devono bonificare e mettere in sicurezza l'area marina costiera che si estende di fronte all'ex area industriale di Crotone e lungo la zona portuale adiacente dove sono presenti il Conglomerato idraulico catalizzato (Cic) e il radioattivo Tenorm. Lo stabilisce un provvedimento emesso dalla Provincia nel quale si sottolinea la responsabilità di entrambe le società nell'inquinamento dei siti. Con l'ordinanza n.1 del 25 febbraio 2025 la Provincia di Crotone, dopo aver ricostruito i passaggi societari delle aziende che il secolo scorso si sono alternate nella gestione delle fabbriche dismesse, ha comunicato alla società dell'Eni e all’azienda che si occupadi energia di aver contaminato - a vario titolo e in percentuali diverse - sette aree che fanno parte del Sin di Crotone. Per le zone dov'è ammassato il Cic (scorie della produzione industriale utilizzate come materiale inerte), l'ente intermedio ha stabilito che l'inquinamento del sito marino antistante alle discariche ex Pertusola-Armeria ed ex Fosfotec-Farina Trappeto e dello specchio d'acqua fino a 450 metri dalla costa, è attribuibile per il 50 per cento ad Eni Rewind e per l'altro 50 per cento ad Edison. Nello specifico, si legge nel provvedimento dirigenziale, la multinazionale del Cane a sei zampe è stata indicata come responsabile perché «lo stabilimento “ex Pertusola Sud” è stato in attività fino al 1999 attraverso le sue controllate (Nuova Samim, Singea, Enichem)».