
Superati i giorni di caos, rimangono le criticità al Pronto soccorso dello “Jazzolino”. Sebbene, infatti, siano tornati in servizio gli infermieri e gli operatori socio-sanitari precari (i primi sabato, i secondi ieri) la cui vertenza ha tenuto banco negli ultimi mesi, sono emerse altre falle nell’organico, già di per sé ridotto all’osso.
Sabato per quattro oss è scaduta la mobilità d’urgenza – cioè il trasferimento provvisorio da altri reparti o da altre strutture per tamponare le emergenze – e non sono state rinnovate, né si è provveduto alla sostituzione di queste figure. E così i problemi già gravi persistono e, in alcuni momenti, si acuiscono.
La situazione attuale è la seguente: a fronte di trentasei infermieri che il piano regionale ha previsto per il Pronto soccorso vibonese, ve ne sono solamente ventuno; quanto agli oss, ne servirebbero almeno venti, ma il reparto ne conta appena otto. L’esiguo personale in servizio, dunque, è costretto a sobbarcarsi turni estenuanti per rispondere alle esigenze dell’utenza e garantire l’assistenza continua in reparto. Ed è proprio la mancanza di personale il motivo per cui non è mai entrata in funzione l’Osservazione breve intensiva (Obi). un servizio del Pronto soccorso rivolto a pazienti che non necessitano di un ricovero immediato ma, appunto, di un’osservazione di alcune ore.

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