L’incubo giudiziario per l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo è finito oggi quando il pm della Dda Annamaria Frustaci e il sostituto pg Luigi Maffia hanno preso la parola in aula bunker per annunciare la rinuncia all’appello proposto nei confronti di Callipo, Maria Alfonsina Stuppia e Daniele Politano.
Il processo d’appello nato dalla maxi inchiesta Rinascita Scott per i tre ormai ex imputati non andrà avanti. Le loro posizioni potrebbero essere stralciate e la Corte potrebbe già emettere il verdetto nella prossima udienza oppure bisognerà attendere la fine del processo e la relativa sentenza per dichiarare formalmente la definitiva assoluzione dei tre. Nel loro intervento i rappresentanti dell’accusa hanno spiegato che il nodo centrale delle accuse era legato alla contestazione di abuso d’ufficio nei confronti di Callipo. Il reato è stato però abrogato ed è quindi non più perseguibile portandosi dietro anche le altre ipotesi collegate. I tre erano difesi dagli avvocati Armando Veneto, Giovanni Vecchio e Vincenzo Ioppoli.
Callipo era stato tra i trecento arrestati nel blitz del 19 dicembre del 2019. L'ex sindaco di Pizzo ed ex presidente di Anci Calabria era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa ed abuso d’ufficio aggravato dalle finalità mafiose. Secondo l’accusa, Gianluca Callipo sarebbe stato in diretto contatto con i vertici dell’organizzazione criminale operante a Pizzo e a San Gregorio d’Ippona, in cambio di favori ai clan Callipo avrebbe ottenuto sostegno elettorale nelle elezioni comunali del giugno 2017. Nel processo di primo grado per lui, la Dda di Catanzaro aveva chiesto la condanna a 18 anni di reclusione.
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