Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 06 Marzo 2025

Naufragio di Cutro, il processo sui soccorsi rinviato al 12 maggio: due scafisti chiedono la costituzione di parte civile

E’ iniziata questa mattina ma è stata subito rinviata al prossimo 12 maggio l’udienza preliminare davanti al gup di Crotone Elisa Marchetto nei confronti delle sei persone indagate per i ritardi nei soccorsi al caicco Summer Love il cui naufragio, avvenuto il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, causò 94 morti di cui 35 minori con un numero imprecisato di dispersi. A causare lo slittamento è stato il legittimo impedimento di due avvocati della difesa. Sul banco degli imputati quattro militari della Guardia di finanza e due della Guardia costiera per l’ipotesi di reato di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Si tratta di Giuseppe Grillo, 56 anni, capo turno della sala operativa del Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia; Alberto Lippolis (50 anni), comandante del Roan della Guardia di finanza di Vibo Valentia; Antonino Lopresti (51 anni), ufficiale in comando tattico della Guardia di finanza, Nicolino Vardaro (52 anni), comandante del Gruppo aeronavale di Taranto; Francesca Perfido (40 anni), ufficiale della Guardia costiera in forza all’Imrcc (Italian Maritime Rescue Coordination Center) di Roma, e Nicola Nania (51 anni), che era in servizio al V Mrsc della Capitaneria di porto di Reggio Calabria la notte del naufragio. Nel corso dell’udienza sono state formalizzate le richieste di parte civile dei familiari delle vittime. Sono ottanta le parti offese tra persone ed associazioni presenti nella lista a disposizione del gup. A questi potrebbero aggiungersi, entro il 12 maggio, altre posizioni. Gli avvocati dei familiari delle vittime hanno evidenziato che l’avviso di conclusione delle indagini non è stato notificato a diversi familiari e superstiti del naufragio che si trovano sia in Europa che in Iran, Turchia e Afganistan. Per alcuni di loro, inoltre, esiste il problema della sottoscrizione della procura speciale per gli avvocati, in quanto in Iran, Afganistan e Turchia non è possibile farla e per questo è stata chiesta alla Procura della Repubblica di Crotone l’autorizzazione a far arrivare i familiari di alcune delle vittime in Italia. Si sono costituiti parte civile il sindacato dei finanzieri democratici e il sindacato dei militari per chiedere il danno di immagine. Tra le parti offese anche l’associazione delle Ong italiane e il Codacons. Non era presente, invece, alcun rappresentante legale del gruppo di parlamentari che fa capo a Ilaria Cucchi, per depositare la richiesta di parte civile che comunque avranno tempo fino al 12 maggio, data entro la quale il gup Marchetto scioglierà la riserva sulle richieste di parte civile. Ci sono anche due giovani pakistani che erano nel gruppo di scafisti del caicco Summer Love, naufragato a Steccato di Cutro il 26 febbraio 2023, tra le persone che questa mattina hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo a carico dei sei militari indagati per i ritardi nei soccorsi. Si tratta di Hasab Hussain, di 22 anni, condannato a 16 anni di reclusione, e di Khalid Arslan, di 26 anni, condannato ad 11 anni con le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte in conseguenza del favoreggiamento. I due pakistani, tuttavia, sono stati assolti dall’accusa di naufragio colposo. "Sono persone offese come tutti gli altri, erano sulla barca come tutti gli altri e chi è chiamato a fare i soccorsi deve intervenire per salvare tutti. Poi dopo si potevano fare gli eventuali distinguo, ma anche loro avevano diritto a essere soccorsi» spiega l’avvocato Salvatore Perri che assiste i due giovani pakistani, aggiungendo che «sono stati assolti del reato di naufragio perchè, è emerso nel processo, non avevano mai avuto il potere di governare la barca». Il gup del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto deciderà all’udienza del 12 maggio se accogliere la costituzione di parte civile dei due pakistani. Un cartello di organizzazioni di ricerca e soccorso in mare è pronto a costituirsi parte civile nel processo penale sul naufragio di Cutro. Si tratta di uno dei più tragici naufragi nella storia italiana recente, quando, tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un’imbarcazione affondò al largo delle coste calabresi, provocando la morte di almeno 94 persone, 80 persone sopravvissero e un numero imprecisato di persone risulta tuttora disperso. Nel processo, sei ufficiali della Guardia costiera e della Guardia di finanza sono accusati dalla procura italiana di naufragio colposo e di omicidio colposo plurimo. Emergency, Louise Michel, Mediterranea Saving Humans, Sea-Watch, Sos Humanity e Sos Mediterranee affermano: «I ritardi nel lanciare operazioni di soccorso tempestive non sono un incidente, ma una calcolata negligenza. Le autorità italiane hanno sistematicamente ignorato il loro dovere di soccorso e la loro impunità deve finire. Non si deve più permettere che i responsabili, politici compresi, fuggano alla giustizia mentre le persone continuano ad annegare in mare». Il giudizio, a loro avviso, «non può fermarsi ai funzionari di grado inferiore e ogni decisione, anche quelle delle autorità superiori, deve essere presa in considerazione risalendo la catena di comando» e spiegano che intendono sostenere le famiglie delle vittime, fornire assistenza legale e «garantire loro che sia fatta giustizia».

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