Il caso pontili è appena stato riaperto. Il rigetto della richiesta di rinnovo avanzata dalla società Carmar srl, che per due anni ha gestito lo specchio d’acqua con i pontili, ha infatti aperto una fase piena di incognite. Da un lato c’è la preoccupazione dei diportisti ma anche degli operatori del settore che temono un nuovo stallo come quello vissuto durante la pandemia ma non solo. All’epoca diverse vicende giudiziarie e amministrative (con gare andate sistematicamente deserte o finite in un nulla di fatto) hanno trasformato quell’area del porto in un deserto d’acqua. E tanti diportisti hanno scelto altri porti calabresi per ormeggiare e custodire le proprie imbarcazioni. Ma la doccia fredda arrivata il 4 marzo apre un problema di non poco conto anche per la società stessa, che infatti sta ora valutando il percorso da seguire e sta preparando una memoria difensiva nella quale ricostruire tutto il percorso. Un fascicolo nel quale inserire anche la relazione di un perito sommozzatore che la Carmar aveva incaricato di alcune verifiche sul fondale dello specchio d’acqua, al fine di stilare un rapporto che potesse contrastare le conclusioni tratte in conferenza dei servizi dal settore Patrimonio del Comune in merito alle criticità elencate dalla Guardia costiera. La società, come ha anche annunciato il rappresentante Carlo Tricoli, intende rispondere punto per punto alle contestazioni ritenendo che vi sia piena conformità tra la progettualità e quanto realizzato, respingendo in toto la presenza di difformità. Si apre insomma una fase che potrebbe sfociare in qualunque risultato: dal passo indietro del Comune fino al ricorso al Tar da parte della società.