
Si riparte. Con più forza di prima. Dopo oltre vent’anni di intoppi burocratico- amministrativi, conditi da questioni politiche e giudiziarie, la città e la provincia possono sperare ancora in quell’ambizioso progetto dell’imprenditore Francesco Cascasi e della sua Cadi srl che potrebbe portare quello di Vibo Marina a essere il secondo porto turistico del Tirreno meridionale, subito dopo Salerno.
Un progetto integrato nel settore turistico-ricettivo maturato negli anni ‘90, frutto dell’amore che l’imprenditore nutre per la diportistica e, soprattutto, per la propria terra: 27 milioni di euro di investimento, con un impiego occupazionale di circa 250 persone, tra dipendenti diretti e indotto. Un sogno, il suo, che finalmente potrà diventare realtà.
Tanta emozione ieri mattina in Municipio dove, all’interno dei lavori della commissione consiliare ai Lavori pubblici, l’imprenditore Cascasi, insieme all’ingegnere Guido Nardo, ha esposto la sua “creatura”.
Partendo dalla considerevole carenza di posti barca, il progetto si propone di soddisfare questa esigenza. Si prevede la costruzione di un ponte galleggiante lungo 280 metri, che fungerà anche da barriera paraonde, garantendo una protezione adeguata alle imbarcazioni. A completamento del sistema, saranno realizzati cinque pontili tra i 45 e i 120 metri, che consentiranno l’attracco anche di barche da 50 metri di lunghezza.
Come detto, si tratta di un progetto integrato del settore diportistico, motivo per cui si realizzerà anche un’area di supporto con posti auto e una banchina di 278 metri che si estenderà dal lungomare fino alla zona delle palme. Ed è qui che sorgerà il “Marina Bay Resort”: la struttura, progettata in chiave futuristica, sarà il fiore all’occhiello del progetto, con servizi digitalizzati e accessori quali clubhouse, sale relax, palestre e altro. Ancora, parimenti innovativa sarà la struttura per la manutenzione delle imbarcazioni, ubicata nella zona industriale di Portosalvo, dove verrà creato un cantiere navale di circa 7.000 mq, destinato al refitting, al rimessaggio e alla custodia delle imbarcazioni da diporto. E ancora, a coronare il progetto saranno due hotel di lusso: il Tft, che sorgerà al posto di due immobili degradati tra il lungomare e corso Michele Bianchi, e il Miramare, sul porto.
Insomma, un’opera che potrebbe cambiare radicalmente il volto di Vibo Marina segnando l’avvio della valorizzazione del porto e di quello sviluppo tanto decantato ma mai, di fatto, intrapreso.

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