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Lunedì 10 Marzo 2025

Clan di Cutro a Brescello, in nove chiedono di patteggiare la pena

Palazzo Ranuzzi, sede del Tribunale di Bologna

In nove vogliono patteggiare la condanna, una sola imputata ha deciso di essere giudicata col rito abbreviato, mentre per i due ex sindaci di Brescello si profila l'iter ordinario e rischiano di finire a processo. Così l'altro giorno, davanti alla gup del Tribunale di Bologna Roberta Malavasi, s'è conclusa l'udienza preliminare del procedimento a carico di 12 persone scaturito dall'inchiesta "Grimilde bis" della Dda felsinea. Si tratta del nuovo troncone processuale derivante dall'operazione "Grimilde" del 2019 che ha aperto un fronte sulla politica ed i colletti bianchi. Hanno scelto di patteggiare: Salvatore Grande Aracri (del 1979), figlio di Francesco e nipote del boss ergastolano Nicolino Grande Aracri, accusato di usura e riciclaggio aggravati dalla finalità mafiosa; Giuseppe Caruso, ex funzionario dell’Agenzia delle Dogane ed ex presidente del Consiglio comunale di Piacenza, insieme al fratello Albino, ai quali viene addebitato il reato di riciclaggio aggravato dalla mafiosità; Claudio Bologna; Pascal Varano; Paolo Pucci; Mauro Usuardi; Leonardo Villirillo; e Devid Sassi. Invece Rosita Grande Aracri, sorella di Salvatore, che deve rispondere di associazione 'ndranghetistica, ha scelto il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena). Nella prossima udienza parola alle difese.

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