‘Ndrangheta, quattro arresti per la strage di Cirò Marina in cui fu ucciso Vincenzo Pirillo I NOMI
Dopo 18 anni i carabinieri del Ros sono riusciti a mettere in ordine le caselle del puzzle individuando le quattro persone che avrebbero organizzato ed eseguito l’omicidio del boss Vincenzo Pirillo, ucciso la sera del 5 agosto del 2007 all’interno del ristorante Ekò di Cirò Marina. Si tratta di Franco Cosentino, 51 anni, Vito Castellano, 61 anni, Martino Cariati, 45 anni e Palmiro Salvatore Siena, 68 anni, tutti di Cirò Marina. Le misure cautelari, emesse dal giudice delle indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono state notificate in carcere a Castellano, Cariati e Siena, mentre Cosentino, di recente coinvolto nell’indagine antimafia Ultimo atto, si trovava in libertà. L’accusa contestata ai quattro uomini è quella di strage dal momento che nell’agguato che costò la vita a Pirillo, all’epoca reggente della potente cosca Farao-Marincola di Cirò, restarono ferite altre sei persone, tra le quali una bambina di soli 11 anni che si trovava in compagnia di alcuni turisti intenti a mangiare nello stesso ristorante in cui l’uomo e i suoi familiari stavano festeggiando una comunione. La vittima venne raggiunta da quattro colpi di arma da fuoco e morì più tardi in ospedale.L'attività svolta dai Ros, che hanno fatto ordine nelle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia e riascoltato vecchie intercettazioni, ha permesso di delineare anche i ruoli di ciascuno dei quattro uomini nell’agguato scaturito nell’ambito di regolamenti di conti all’interno della cosca Farao-Marincola. Fondamentali sono state le dichiarazioni di Gaetano Aloe, figlio dello storico capo cosca di Cirò Nick Aloe, che si è autoaccusato del delitto asserendo di essere stato il killer di Pirillo.A sparare tra i clienti del ristorante in piazza Diaz quel 5 agosto del 2007, secondo la nuova indagine, oltre ad Aloe fu anche Francesco Cosentino, mentre gli altri indagati sono accusati di aver spalleggiato i due killer, seguendo i movimenti di Pirillo, trovando le armi e mantenendo i contatti con l’allora latitante Cataldo Marincola, poi condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio.