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"Basso Profilo", la 'ndrangheta di Cutro e le imprese “fantasma”: sigilli ad un patrimonio di 4,8mln

Misura disposta a carico di 6 soggetti (giudicati colpevoli con sentenza definitiva) che aiutarono i vertici delle locali di San Leonardo e Roccabernarda a creare un network dedito alle frodi fiscali

La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad una confisca definitiva sulla scorta della sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, passata in giudicato nel febbraio scorso, con la quale sono state comminate numerose condanne in esito alle risultanze investigative dell’operazione “Basso Profilo” conclusa nel gennaio 2021 dalla DIA catanzarese.

Nello specifico, la misura ablatoria – disposta a carico di 6 persone giudicate a vario titolo colpevoli, con verdetto irrevocabile, di associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori ed autoriciclaggio aggravati dall’agevolazione mafiosa – concerne beni mobili, immobili nonché rapporti bancari e disponibilità finanziarie per una cifra complessiva di circa 4,8 milioni di euro.

In dibattimento hanno difatti trovato ampie conferme le ipotesi accusatorie secondo cui i soggetti attinti dalla confisca con le loro condotte illecite aiutarono i vertici delle locali di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro (KR) e Roccabernarda (KR) a creare un network di imprese “fantasma” (cartiere) dedite all’emissione di FOI in favore di aziende terze colluse, consentendo a queste ultime di evadere le imposte sui redditi e l’IVA per importi ingenti, nonché di ottenere indebiti rimborsi dall’Erario per crediti fiscali nella realtà inesistenti.

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