
L'ex sindaco di Casabona, Francesco Seminario, avrebbe stretto un patto politico-mafioso con la cosca Tallarico per diventare primo cittadino ad ottobre 2021. E con Seminario, il presunto accordo criminale-elettorale col boss Carlo Mario Tallarico, detto "Luigi u Sciubbu", e Luigi Gagliardi sarebbe stato siglato pure dall'ex assessore allo Sport, Anselmo De Giacomo.
È l'ipotesi accusatoria delineata dal pm della Dda di Catanzaro, Pasquale Mandolfino, nella richiesta di rinvio a giudizio che è stata notificata alle 14 persone coinvolte nell'inchiesta "Nemesis". Il blitz, scattato il 4 ottobre 2024 con 10 misure cautelari eseguite dai carabinieri, ha portato al commissariamento del Comune di Casabona da parte della Prefettura di Crotone e all'arrivo della commissione d'accesso agli atti per verificare eventuali ingerenze della criminalità organizzata nell'attività amministrativa dell'ente.
L'udienza preliminare è in programma il 21 maggio davanti al gup del Tribunale di Catanzaro, Mario Santoemma. Davanti al quale gli imputati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, furto, favoreggiamento personale e reale, tutti reati aggravati dalla finalità 'ndranghetistica.
«La 'ndrina di Casabona», secondo il pubblico ministero, procurò «voti al candidato a sindaco» Seminario e «alla sua lista elettorale» "Ripartiamo" (di centrosinistra) «adottando» la «metodica mafiosa nelle modalità di procacciamento» dei voti. Ma non si sarebbe trattato di un sostegno disinteressato.
In quanto, per il magistrato, Seminario, Melfi, De Giacomo e anche l'ex consigliere comunale Vincenzo Poerio si misero «a disposizione degli esponenti della cosca». In che modo? «Erogando a loro» una serie di «benefici». Sebbene il Tribunale del riesame di Catanzaro, nel disporre gli arresti domiciliari per l'ex primo cittadino, abbia escluso per lui l'addebito di concorso esterno in associazione mafiosa.
Tra i presunti favori Mandolfino elenca: l'assunzione di Giuseppe Pullerà nella società che gestiva la raccolta dei rifiuti urbani per conto del Comune di Casabona; il via libera alla ditta "Edil Tallarico" di Ludovico Tallarico, figlio del capobastone, a continuare ad operare nelle aree Pip (destinate a finalità produttive) nonostante l'impresa fosse decaduta da tale diritto; e il reclutamento nell'ente del figlio del boss Domenico Alessio, ucciso nel 1996 nella strage di Casabona, e nipote di Carlo Mario Tallarico. Non manca poi la vicenda, nel 2022, che avrebbe visto i Tallarico fruire di supporti per eludere i controlli dei carabinieri sull'acqua utilizzata illecitamente dall'azienda edile di famiglia. Il tutto con l'ipotetica complicità del tecnico della Sorical, Raffaele Poerio, e del dipendente del consorzio Congesi, Paolo Audia.
Rischiano il processo: Paolo Audia, Anselmo De Giacomo, Francesco De Paola, Luigi Gagliardi, Leonardo Melfi, Cataldo Poerio, Raffaele Poerio, Vincenzo Poerio, Giuseppe Pullerà, Francesco Seminario, Carlo Mario Tallarico, Daniele Tallarico, Ludovico Tallarico, e Sergio Tallarico. Sono difesi dagli avvocati Mario Nigro, Giovanni Ettore Sipoli, Giuseppe Napoli, Giovanni Mauro, Tiziano Saporito, Salvatore Staiano, Sergio Rotundo, Luigi Morrone, Giuseppe Barbuto, Giuseppe Mussari, Domenico Scutifero, Giovanbattista Scordamaglia, Giuseppe Barbuto, Giuseppe Mussari, Sonia Tarantino, Luigi Carratelli e Settimio Ioppoli.
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