Il maltempo imperversa nel Vibonese e la viabilità crolla a pezzi nel vero senso della parola. Dopo la frana sulla SS18 che ha comportato l’ennesima chiusura tra Vibo Marina-Pizzo e Vibo, un enorme masso è precipitato sulla carreggiata su una delle due strade provinciali che rappresentano la principale viabilità alternativa alla SS18: la Sp5 Pizzo-Maierato-S.Onofrio. Poco sopra uno dei tanti tornanti, una vasta porzione di terreno è venuta giù portando con sé detriti e un enorme masso che ha fermato la sua corsa a ridosso del muretto di protezione. Nel pomeriggio la Provincia ha emesso un'ordinanza chiudendo la strada al traffico.
La frazione Marina di Vibo e la città di Pizzo parzialmente isolate con la città capoluogo di Provincia. Restano percorribili, dopo la chiusura della SS18 e della provinciale Pizzo-Maierato-Sant’Onofrio, la strada provinciale 11 (Vibo-Triparni-Porto Salvo) e l’autostrada SA-RC. Ci saranno disagi importanti per lavoratori e studenti e per i pendolari della stazione di Vibo-Pizzo.
Maltempo nell’entroterra, frane e smottamenti su diverse arterie provinciali (di Valerio Colaci)
Diversi sono gli smottamenti e le frane verificatisi su alcune arterie nell’entroterra a causa delle non intense ma persistenti precipitazioni di questi giorni, causando disagi agli automobilisti. Nella tarda serata di sabato, in particolare, un grosso albero è caduto sulla Sp. 72, in prossimità della frazione Piani di Acquaro, rendendo necessario l‘intervento dei vigili del fuoco, che già nella stessa serata hanno rimosso l’ostacolo, liberandola la carreggiata al traffico veicolare. Nelle stesse ore un consistente smottamento si è riversato sulla “martoriata” Sp. 58, Dasà – Arena – Serra, subito dopo l’abitato di Dasà, invadendo e sbarrando metà carreggiata. La strada Acquaro Piani dopo la rimozione del grosso del materiale rimane chiusa al traffico per ulteriore pericolo di caduta massi.
Fenomeno non nuovo lungo l’arteria in questione, dove, causa soprattutto la continua ostruzione delle cunette, diversi sono tutt’ora i movimenti franosi in atto, alcuni anche importanti e “atavici”, come quello alle porte del paese di Arena, di anno in anno sempre più vasto e preoccupante, avendo raggiunto proporzioni tali da non escludere un pericolo per la stabilità di alcune abitazioni sovrastanti. Senza il pericolo per gli automobilisti nel deviarlo. Altri smottamenti, con grossi massi precitati sulla carreggiata, si sono registrati sulla Sp. 62, Dinami – Monsoreto e sulla Sp. 4 (ex Ss. 536), tra Limpidi e Melicuccà di Dinami. L’ultima frana in ordine cronologico, tra quelle di cui si ha notizia, la più consistente, nella mattinata di ieri ha interessato nuovamente la Sp 72, un tratto della quale, poco dopo il bivio da cui si imbocca, è stato nuovamente ostruito in toto da una grossa mole di fango e alberi. In tal caso ad avere la peggio sono stati il parroco e il diacono di Acquaro che, recatisi nella frazione per la messa domenicale, al rientro per la successiva celebrazione ad Acquaro sono rimasti bloccati e hanno dovuto lasciare in loco le autovetture e farsi venire a prendere dall’altro lato della frana, poi rimossa dai mezzi della provincia nel primo pomeriggio.
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