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Sistema bibliotecario vibonese, il Comune si costituisce parte civile

Disco verde della Giunta al provvedimento: «Amministrazione parte lesa sotto il profilo patrimoniale». L’inchiesta scattata nel maggio scorso aveva portato all’arresto di due dirigenti dell’Ente sepolto dai debiti

Amministrazione comunale parte offesa nel processo scaturito sull’indagine relativa al Sistema bibliotecario vibonese. A deciderlo, con apposita delibera, è stata, nella seduta dello scorso primo aprile, la Giunta guidata dal sindaco Enzo Romeo (assente nella circostanza per ragioni di opportunità). L’esecutivo, dopo aver preso atto che il gip ha fissato l’udienza preliminare, ha inteso, infatti, perseguire la via della chiarezza, rispetto al destino di un Ente che pure l’attuale esecutivo sta provando a far riemergere dalla pesante situazione debitoria.
Palazzo “Luigi Razza”, ritenendosi «soggetto direttamente leso sotto il profilo patrimoniale e non – si legge nella delibera pubblicata sull’albo pretorio – dalle condotte poste in essere dagli imputati» si è sentito «legittimato a costituirsi parte civile dinanzi al Tribunale». Tanto che la Giunta, difesa dall’avvocato Maristella Paolì, non ha esitato ad autorizzare il sindaco a tutelare il palazzo di città da eventuali danni arrecati.
L’inchiesta, come è noto, portò, nel maggio dello scorso anno, all’arresto di due ex dirigenti del Sistema bibliotecario, Gilberto Floriani e Valentina Amaddeo, posti ai domiciliari, con l’accusa di peculato.

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