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Oltre il confine della vita: il dono che fa rinascere. Un messaggio da Botricello

“Bisogna amare la vita, tutelarla e trasformarla sempre in un atto d’amore”: è questo il messaggio emerso dall’incontro che si è svolto oggi nell’Istituto professionale “Rita Levi Montalcini” di Botricello sul tema “Oltre il confine della vita: sensibilizzare, educare, donare”. Gli studenti hanno avuto la possibilità di fare un viaggio emozionante nello straordinario mondo delle donazioni degli organi attraverso un confronto con gli esperti e l’incontro con persone che hanno testimoniato questo grande gesto d’amore anche attraverso il dolore della perdita. L’incontro è stato fortemente voluto e organizzato dalla professoressa Laura Barillaro dell’Istituto “Montalcini” che ha evidenziato l’importanza della donazione, ma anche del rispetto della vita: “Donare gli organi significa amare la vita e compiere un gesto di grande amore. Ma per amare la vita dobbiamo rispettarla. Dal dolore nasce un gesto di amore infinito che dà vita”.
I lavori sono stati moderati dal presidente provinciale AIDO di Crotone, Franco Renda che ha più volte motivato i ragazzi ad “aprire il cuore per fare entrare cose importanti”. Il sindaco di Botricello, Saverio Simone Puccio, ha spronato i giovani a non rimanere indifferenti rispetto al fenomeno della donazione raccontando con emozione anche i sentimenti di chi vive sulla propria pelle il dolore: “Ecco la tessera dell’AIDO – ha detto il sindaco – che ho sottoscritto quando avevo 22 anni, poco più della vostra età. E un anno e mezzo fa ho visto il dolore dei miei cugini quando è morta mia zia e non sapevano quale decisione prendere in merito alla donazione degli organi”. Messaggi significativi sono stati rivolti agli studenti dalla dirigente scolastica Giovanna Moscato: “Dobbiamo proteggere la nostra vita nel migliore dei modi. La donazione avviene in seguito alla perdita di una persona cara, ma è un grande atto di generosità. E’ importante pensare che dall’altra parte c’è qualcuno che può continuare a vivere grazie al sacrificio di una altra. Ringrazio l’AIDO e i professionisti perché rappresentano un aiuto costante e concreto all’opera di sensibilizzazione”.

Gli studenti hanno poi seguito con attenzione l’intervento della dottoressa Anna Grande, responsabile SOD Terapia Intensiva (donazioni e trapianti) dell’AOU Dulbecco di Catanzaro: “Nessuno di noi è preparato alla morte. Quando do una comunicazione di morte, mi trovo davanti una famiglia chiusa nel proprio dolore. E come si fa a fare breccia nel cuore di queste persone?”. La dottoressa Grande ha evidenziato l’importanza della donazione degli organi spiegando ai ragazzi che cosa succede da un punto di vista clinico. Poi è toccato a un signore di Botricello, Domenico Scumaci, raccontare la sua esperienza di trapiantato: “Sono stato un miracolato”, ha detto facendo riferimento anche ai tempi di attesa e alla possibilità di tornare a vivere in poco tempo. La professoressa Aurora Martorana, docente specializzata in Bioetica e Sessuologia, ha spiegato agli studenti l’importanza della Bioetica e la necessità anche di cambiare la mentalità: “A volte chi riceve un organo è condizionato, ad esempio, da quello che mette nel suo corpo. Pensate al trapianto di volto, è normale pensare “Non sono più io”. Ma donare è un atto d’amore e dobbiamo donare amando la nostra vita”. Infine le testimonianze toccanti di due donne che hanno perso affetti cari. Una donna ha raccontato il dolore per la perdita della sorella nonostante le avesse donato il suo midollo. E poi la signora Nuccia che, commossa, ha ricordato la perdita di suo figlio Salvatore e l’atto d’amore nato da questo dolore: “Domani sono 23 anni dall’incidente stradale in cui mio figlio ha perso la vita: era in auto con amici. Morì in ospedale e io nell’immediato rifiutai l’idea della donazione forse per rabbia. Ma mio marito mi fece riflettere. Mio figlio era una persona generosa ed era giusto donare questo amore”. Sono stati donati diversi organi così il dolore disumano si è trasformato in forza, gioia e speranza. “Dove c’è dolore vince l’amore altrimenti saremmo nel buio più totale”, ha concluso la donna tra le lacrime piene di emozione. Infine un invito della dottoressa Grande a tutti i calabresi affinché aumentino i donatori in “una terra generosa come la Calabria”.

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