Sono tutti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso a matrice ‘ndranghetistica, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti e trasferimento fraudolento di valori. Dieci gli arresti - di cui 7 in carcere e 3 agli arresti domiciliari - eseguiti dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e Catanzaro con il supporto di personale del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, su provvedimento emesso dal G.I.P. di Catanzaro. Contestualmente avviate attività di perquisizione sia nei confronti dei soggetti raggiunti dalle misure restrittive, sia di altri indagati residenti in Prato, Terni, Secondigliano, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Tropea, Spilinga, Ricadi, Zaccanopoli.
Le indagini
Le indagini, condotte dagli investigatori dei Nuclei di Polizia Economico- Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno messo in evidenza una serie di condotte da persone poste al vertice di una ‘ndrina egemone nel territorio del comune di Tropea, la cosca La Rosa, già reclusi: indebitamente hanno utilizzato cellulari e schede intestate a cittadini extracomunitari, per comunicare illegittimamente con familiari ed altri soggetti loro contigui. L’ascolto delle conversazioni ha consentito di acquisire indizi relativi a episodi estorsivi perpetrati nei confronti di negozi che offrivano “sostegno materiale” agli appartenenti alla cosca rimasti in libertà, provvedendo anche ai bisogni dei detenuti e al pagamento degli avvocati.
Le figure femminili
In tale contesto assumono importanza alcune figure femminili, una ritenuta vicina alla cosca, le quali risultano raggiunte da gravi indizi di colpevolezza sulla gestione delle finanze, alla riscossione delle estorsioni, nonché relativamente all’assicurazione dei contatti tra carcere e ambiente esterno, procurando i telefoni cellulari, effettuando le ricariche e fornendo istruzioni e messaggi funzionali al mantenimento della struttura criminale.
L'estorsione durante l'emergenza pandemica
Dalle intercettazioni è stato possibile ricostruire un ulteriore episodio estorsivo ai danni di un imprenditore locale durante l’emergenza pandemica Covid, nonché un episodio di trasferimento fraudolento di un bene immobile, successivamente ceduto a terzi, allo scopo di eludere l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale.
Gli indagati
Erminia Bisogni (Vibo, 23-02-1969)
Tomasina Certo (detta "a galla", Tropea, 21-12-1964)
Giuseppina Costa (Catanzaro, 2-05-1977)
Robert Fargnoli (Vairano Patenora, 14-11-1973)
Francesco Federici (Vibo, 9-07-1964)
Luigi Federici (Vibo, 30-06-1998)
Angelo Gagliardi (Soverato, 6-09-1955)
Antonio La Rosa ("ciondolino", Tropea, 7-07-1962)
Cristina La Rosa (Tropea, 25-01-1992)
Domenico La Rosa (Tropea, 27-08-1985)
Francesco La Rosa (alias u bimbu, Tropea, 29-11-1971)
Carmela La Torre (Tropea, 9-07-1982)
Giuseppe Maiuri (Vibo, 19-08-1993)
Loredana Molina (Tropea, 8-01-1969)
Davide Surace (Gioia Tauro, 17-12-1985)
Francesco Taccone (Tropea, 18-01-1987)
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