
"Abbiamo registrato che è aumentato il numero dei minorenni che fanno uso continuo di cannabinoidi e di cocaina. Ragazzi: siate riflessivi, la droga fa male, uccide e vi rovina la vita». Lo ha detto il questore di Crotone, Renato Panvino, rivolgendosi ai tanti giovani presenti questa mattina al teatro comunale "Scaramuzza" per la festa del 173 anniversario della nascita della Polizia di Stato. E ancora ai ragazzi Panvino ha lanciato un pressante invito a battersi contro il bullismo: «Ragazzi, rivolgo a voi un appello accorato: volgete lo sguardo verso chi è in difficoltà, tendete la mano a chi non veste alla moda, a chi indossa i pantaloni rosa per un errato lavaggio, non umiliate gli ultimi, solo così sarete cittadini equilibrati, educati e migliorerete la nostra società presente e futura». Il questore di Crotone, quindi, si è soffermato sul tema della violenza alle donne rivelando che da quando ha assunto l’incarico di Questore a Crotone, ha posto l’attenzione su questo fenomeno in stretta sinergia con il Procuratore della Repubblica Domenico Guarascio, che ha voluto costituire nell’ufficio di Procura una task force di pronto intervento.
Forte anche la denuncia di Panvino sulla pervicace presenza della criminalità organizzata nella provincia di Crotone. «La presenza della 'ndrangheta negli enti locali - ha detto - costituisce un indice significativo del controllo capillare esercitato sul territorio» ha affermato il questore aggiungendo che, tuttavia, l’azione della Polizia di Stato contro la 'ndrangheta «è costante e quotidiana, al fine di liberare le attività imprenditoriali da sistemi di concorrenza che hanno alterato il libero mercato con posizioni monopolistiche su interi settori, utilizzando proventi di reati quali il traffico di sostanze stupefacenti, di armi, di estorsioni e usura». Infine l’invito a denunciare poichè «non è più un alibi per nessuno, men che meno per gli amministratori e gli imprenditori, dire: non lavoriamo in Calabria e non appaltiamo le opere, perchè è presente un gruppo sparuto di soggetti appartenenti alla 'ndrangheta che cerca di penetrarvi. Lo Stato - ha concluso Panvino - c'è e sta facendo la sua parte con fermezza e precisione»
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