Il team "Insid3 out" del liceo classico Pitagora di Crotone vince il premio Europa del progetto "A scuola di Opencoesione", un percorso didattico innovativo finalizzato a promuovere e sviluppare principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici. Un’iniziativa nazionale di open government, coordinata dal Dipartimento per le politiche di coesione e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. La premiazione si terrà sabato 9 maggio, in occasione della festa dell’Europa, a Napoli presso il Campus Universitario di San Giovanni a Teduccio. Successivamente, a Bruxelles, gli studenti incontreranno i referenti della Commissione europea per confrontarsi sul lavoro di monitoraggio civico realizzato. In questa attività di cittadinanza attiva, fortemente voluta dalla dirigente scolastica Natascia Senatore, gli studenti, coordinati dalla professoressa Rossella Frandina, sono stati supportati dal Centro Europe direct di Gioiosa Jonica e, a livello nazionale, dall’Istat. Il progetto monitorato, pubblicato di recente su Monithon, la più grande piattaforma europea di monitoraggio civico indipendente, è “Realizzazione di work-experience per soggetti in misura penale pregressa o attuale”. Programmatore e beneficiario è la Regione Calabria, attuatore il consorzio Jobel. A livello progettuale, l’aspetto più innovativo, portato avanti dal consorzio Jobel, è consistito nel riuscire a coinvolgere, in un’azione di recupero, il Terzo settore e le aziende operanti sul territorio calabrese realizzando un modello di inclusione sociale in cui chi ha finito di scontare la pena ha potuto direttamente confrontarsi con la realtà lavorativa e orientarsi in scelte future consapevoli. Gli studenti del Pitagora hanno raccontato, attraverso le tecniche del data journalism, la storia di un cambiamento possibile. Quella di Giovanni Bifezzi, ex detenuto e oggi custode di Parco Pitagora. Una storia assai commovente che funziona da monito. Una storia in tre tempi. Prima il reato, poi l'arresto e la vita in prigione. Ma c'è anche un quarto tempo, quello del riscatto. Un tempo che diventa, nella creatività dei giovani studenti, una storia raccontata attraverso un cartone animato. Una storia di donne e uomini che lottano per una cultura del cambiamento dando centralità ad un lavoro che diventa una possibilità concreta per restituire dignità a persone e territori. È una contronarrazione. Che parte da Sud. È una storia di riscatto. E le storie vanno raccontate.