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‘Ndrangheta e finanzieri “infedeli” a Crotone: il pm Guarascio chiede sei condanne

La requisitoria del procuratore di Crotone come sostituto della Dda al processo “Thomas”. Tra gli imputati imprenditori considerati vicini ai Grande Aracri e militari delle Fiamme gialle

Ha chiesto sei condanne, due assoluzioni e la dichiarazione di prescrizione dei reati per altri tre imputati. Così ha concluso la sua requisitoria ieri il procuratore Domenico Guarascio, nelle vesti di pm al processo a carico di 11 persone che si sta celebrando davanti al Tribunale di Crotone. Un procedimento nato dall'inchiesta "Thomas" della Dda di Catanzaro. L'operazione, che ha già portato a 4 condanne nel procedimento col rito abbreviato, scattò il 15 gennaio 2020 con tre arresti eseguiti dalla Finanza di Crotone. Le indagini avrebbero fatto luce sia sull'esistenza di presunte “talpe” tra le Fiamme gialle e sia sulle ipotizzate attività illecite della cosca Grande Aracri che aveva allungano i suoi tentacoli sugli appalti gestiti dal Comune di Cutro.
Il pm ha chiesto la pena più elevata - 12 anni di carcere - per Ivano Lanzo accusato di essere stato, tra il 2012 e il 2013, tra i referenti del clan cutrese a Catanzaro. E lo stesso Lanzo, insieme a Giuseppe Celi, per il quale sono stati sollecitati 8 anni di reclusione, il 31 agosto 2012 avrebbero incendiato alcune imbarcazioni ormeggiate nel porto di Catanzaro Lido per estorcere del denaro al titolare della società proprietaria dei mezzi nautici.
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