Catanzaro, Crotone, Vibo

Giovedì 22 Maggio 2025

Naufragio di Cutro, interrogazione del Pd a Salvini. "Ci sono state pressioni politiche sul ritiro di parte civile della Regione Calabria?"

«Che la Regione Calabria si sia costituita parte civile per sbaglio nel processo per la strage di Cutro è difficile da credere. Che poi si sia corretta nel giro di poche ore, subito dopo le critiche del Ministro Salvini, che è peraltro parte interessata nel procedimento, è quantomeno sospetto. Sembra più una svista di convenienza che un errore tecnico». Lo afferma Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, annunciando il deposito di un’interrogazione parlamentare ai ministri delle Infrastrutture e dei Rapporti con il Parlamento. «Il 26 febbraio 2023, al largo di Steccato di Cutro, morirono almeno 94 persone, tra cui molti minori. In queste settimane - prosegue - è in corso l’udienza preliminare per accertare eventuali responsabilità istituzionali nei ritardi nei soccorsi. Il 12 maggio, la Regione Calabria aveva presentato richiesta di costituzione di parte civile, salvo poi ritirarla nel giro di un pomeriggio, giustificandosi con un errore materiale, precisando che si voleva procedere solo contro gli scafisti e non contro le forze dell’ordine. Un cambio di rotta così repentino fa quantomeno sorridere, se non fosse che stiamo parlando di una tragedia e di un processo che riguarda anche figure dello Stato. Secondo il sindacato autonomo della Marina, l’intervento del Ministro Salvini sarebbe stato «determinante» per far fare marcia indietro alla Giunta regionale. È una dichiarazione che non può passare inosservata». «Ho depositato un’interrogazione - conclude Scarpa - perché vogliamo sapere se ci sono state pressioni politiche, e quale sia stato il ruolo reale del Governo in questa vicenda. Le istituzioni locali devono poter esercitare le loro prerogative senza condizionamenti, specie quando si parla di accertare le responsabilità dello Stato in una strage che ha segnato il nostro Paese. La giustizia deve poter fare il suo corso in piena autonomia. Se anche la parte civile comincia a ritirarsi, a processo ancora in corso, c'è qualcosa che non va».

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