Nella Cittadella regionale di Catanzaro una fermata autobus inesistente: pendolari ancora sotto la pioggia
"Sgomenti". Così si definiscono, in una nota di denuncia, i sindacalisti CSA-Cisal. "Dal 19 dicembre 2023, giorno in cui fu interrotta la circolazione degli autobus di linea all’interno della Cittadella regionale, i lavoratori pendolari sono privi di una fermata adeguata", si legge nel comunicato. "Da oltre un anno, ogni giorno, sono costretti ad attendere i mezzi sotto la pioggia, al freddo o sotto il sole, senza alcun riparo, su una striscia di marciapiede inadeguata e non protetta. Una condizione umiliante e indegna per chi lavora al servizio della Regione". “Il pensiero va soprattutto ai lavoratori più anziani e a coloro che hanno difficoltà di deambulazione – scrive il dirigente sindacale Gianluca Tedesco – per i quali l’attesa sotto la pioggia, senza alcuna protezione, o l’obbligo di restare in piedi per tempi prolungati, può risultare fisicamente provante e persino pericolosa. È una scena che si ripete da mesi e che nessuno ha il coraggio di fermare.” Nei giorni di giovedì 9 e venerdì 10 maggio, in presenza di bollettini di allerta meteo arancione, "abbiamo assistito all’ennesima umiliazione: lavoratori costretti persino a raggiungere gli spazi verdi per trovare riparo sotto gli alberi di ulivo, con gli abiti zuppi d’acqua, in attesa di un autobus. Scene che dovrebbero indignare chiunque abbia a cuore la dignità dei dipendenti pubblici". La situazione attuale è aggravata da una serie di fattori che compromettono quotidianamente la sicurezza e la dignità dei lavoratori. La cosiddetta 'fermata' è uno spazio angusto, ridotto a una semplice striscia di marciapiede, del tutto priva di protezione. Manca completamente una segnaletica stradale idonea che indichi e delimiti l’area di fermata e tuteli chi vi staziona. La sua posizione interferisce negativamente con la viabilità interna della Cittadella, trovandosi lungo il percorso attraversato da auto private e veicoli dei visitatori: una situazione che genera confusione, caos e potenziali pericoli per chi si muove a piedi o in auto. Eppure, una soluzione sembrava essere stata trovata. "Il 18 novembre 2024, durante un incontro ufficiale con i dirigenti del Settore “Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare” e del Settore 'Trasporto Pubblico Locale', alla presenza delle organizzazioni sindacali, fu messo nero su bianco, in un verbale, che era stato già dato mandato a un funzionario per individuare e acquistare una struttura prefabbricata da adibire a pensilina. Nello stesso verbale si evidenziava che l’attuale sistemazione, con il giro autobus intorno al gabbiotto della vigilanza privata, è poco opportuna e non garantisce spazi adeguati per i fruitori. Fu inoltre riportato che, su precisa disposizione dell’Assessore all’Economia e Finanze Prof. Marcello Minenna, il Dirigente Generale del Dipartimento avrebbe dovuto individuare e attivare una pronta soluzione, procedendo al ripristino della fermata originaria con tutte le misure di sicurezza necessarie. Si assunse anche l’impegno formale di tenere aggiornate le organizzazioni sindacali - step by step - sull’avanzamento dei lavori e sulla completa risoluzione della questione". Ma oggi, a distanza di sei mesi dall’incontro ufficiale con le organizzazioni sindacali e dalle rassicurazioni messe per iscritto, "nulla è cambiato. Nessuna fermata adeguata. Nessuna pensilina installata. Nessun aggiornamento fornito alle organizzazioni sindacali. Nessuna segnaletica visibile e funzionale. Nessuna reale tutela per i lavoratori". “Non servono più rinvii, non servono altre promesse – conclude il dirigente sindacale Gianluca Tedesco – servono azioni concrete, immediate, per porre fine a una situazione che non è degna di un’amministrazione moderna e civile. Ogni ulteriore ritardo non sarà più soltanto un disservizio, ma assumerà i contorni di una precisa responsabilità politica e amministrativa”. “Conosciamo la serietà e il pragmatismo dell’Assessore all’Economia e Finanze, Prof. Marcello Minenna, e del Dirigente del Settore “Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare. Ed è proprio in virtù di questa fiducia che ci aspettiamo un segnale chiaro, risolutivo, all’altezza delle responsabilità che entrambi ricoprono. Siamo di fronte a una vergogna quotidiana: i lavoratori non possono più aspettare.”