
Regge al vaglio del gup l’inchiesta “Diacono” condotta dalla Procura di Vibo e che avrebbe svelato l’esistenza di un vasto giro di corruzione che avrebbe portato, in cambio di denaro e di altre utilità, a falsi diplomi con i quali i beneficiari avrebbero partecipato a concorsi pubblici con la finalità di un’assunzione nelle scuole. Al centro dell’inchiesta l’Accademia “Fidia” di Stefanaconi.
Oggi il gup ha disposto il rinvio a giudizio per 51 persone. Si tratta di: Agata Altomonte di Rizziconi; Pietro Amato di Bianco, Domenico Bernabei di Sulmona, Domenico Massimo Califano di Reggio Calabria, Maria Rita Calvosa di Roma, Christian Candela di Vibo Valentia, Angela Caratozzolo di Gioia Tauro, Carmine Francesco Caratozzolo di San Ferdinando, Giovanni Carbone di Bagnara Calabra, Alessandro Caronzolo di Briatico, Domenico Maria Carrozzo di Tropea, Rosa Cilea di Reggio Calabria, Maria Chiara Comandè di Cinquefrondi, Clelia Comito di Vibo Valentia, Antonio Denami di Cinquefrondi, Mariangelica De Rosa di Aversa, Salvatore Di Meo di Napoli, Raffaele Di Meo di Bacoli, Mariana Di Lorenzo di Napoli, Giuseppe Di Vara di Gela, Patrizia Fazzari di Filogaso, Maria Christyan Fiore di Conza della Campania, Daniele Gigliotti di Vibo Valentia, Vincenzo Giovinazzo di Cinquefrondi, Mariaquila Greco di Vibo Valentia, Chiara Grillo di Bassano del Grappa, Pasquale Grillo di Vibo Valentia, Tiziana Ielpo di Lagonegro, Francesco Ierullo di Vazzano, Giusy Incognito di Reggio Calabria, Katia Incognito di Reggio Calabria, Salvatore Lagrotteria di Ionadi, Vita Lentini di Bosco di Rovito (Cs), Davide Pietro Licata di Stefanaconi, Dimitri Maria Giorgia Licata di Stefanaconi, Jgor Vincenzo Licata di Serra San Bruno, Michela Licata di Stefanaconi, Michele Licata di Stefanaconi, Onofrio Marcello di Sant’Onofrio, Rossana Marchio di Monte di Procida, Rossella Paola Marzano di Stefanaconi, Antonino Mirenzio di Cessaniti, Maria Pagano di Limbadi, Nunzio Pagano di Cetraro, Christian Piscitelli di Napoli, Andrea Potenza di Roma, Giovanni Procopio di Serra San Bruno, Carlo Pugliese di Spilinga, Simonelli Carmen di Tropea, Raffaella Soriano di Vibo Valentia, Lucia Francesca Staglianò di Chiaravalle. Per loro il processo avrà inizio il 10 settembre 2025 davanti al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Dovranno rispondere a vario titolo a vario titolo reati come associazione a delinquere, corruzione, falsità ideologica, false dichiarazioni, frode, riciclaggio e autoriciclaggio.
Il giudice ha pronunciato il giudice ha pronunciato il non luogo a procedere perché “il fatto non è più previsto dalla legge come reato” rispetto alle ipotesi di reato di abuso d’ufficio che è stato recentemente abrogato. Una parte degli imputati è stata invece assolta con formula piena per alcuni capi d’accusa perché “il fatto non sussiste”. È il caso di Lino Lauri; Davide Pietro Licata, Michele Licata, Vincenzo Giovinazzo, Domenico Massimo Califano, Agata Altomonte, Ivana Musumeci, Mario Paolo Amato, Antonio Spataro, Giovanna Rizzo, Laura Macino e Davide Pietro Licata. Per alcuni capi d’imputazione il gip ha rilevato l’incompetenza per territorio, disponendo la trasmissione degli atti alle procure di Palmi e Reggio Calabria.

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