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Il Comune di Strongoli e i favori alla cosca Giglio: revocato l'incarico all'architetto Benincasa

L'incarico di responsabile dell'area Lavori pubblici dell'ente è stato affidato a Cesare Francesco Lucente

Ha prodotto un primo scossone l'inchiesta della Dda di Catanzaro sui presunti favori che il Comune di Strongoli avrebbe assicurato alla cosca Giglio. Il sindaco Francesco Benincasa ha revocato all'architetto Luigi Salvatore Benincasa l'incarico di responsabile dell'area Lavori pubblici dell'ente in seguito al suo coinvolgimento nelle indagini. Al suo posto il primo cittadino ha nominato Cesare Francesco Lucente.

Benincasa, che è finito sotto accusa con altre dieci persone tra cui l'ex sindaco Sergio Bruno e l'attuale assessore Francesco Costantino, deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d'asta e falso ideologico, reati aggravati dalla finalità mafiosa.

Una serie di illeciti che gli vengono contestati nell'ambito dello svolgimento delle sue funzioni che gli sono costati la posizione di funzionario del Municipio. L'attività investigativa, condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, s'è focalizzata sulla condotta tenuta da Benincasa per la sua ipotizzata vicinanza ai Giglio iniziata nel 2012 e proseguita fino al 2023.

Ad esempio, gli inquirenti addebitano al tecnico l'ipotetico raggiro che nel 2023 avrebbe consentito all'ente di affidare il servizio di raccolta dei rifiuti urbani alla società "Tecnew", ritenuta vicina al clan. Oppure l'autorizzazione concessa al figlio del boss, Salvatore Giglio, senza richiedere il certificato antimafia per installare un chiosco per la vendita dei fiori vicino al cimitero di Strongoli.

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