I poliziotti della Questura di Crotone e i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone hanno sottoposto a fermo di P.G. due scafisti iracheni. Le indagini sono state avviate subito dopo lo sbarco avvenuto lo scorso 22 maggio, quando sono stati scortati dalla Capitaneria di Porto sino a Crotone 65 migranti. Questi, soccorsi da personale sanitario, sono stati immediatamente condotti dal personale della Questura di Crotone presso il Regional Hub di Isola Capo Rizzuto per le attività di identificazione. L’indagine - coordinata dalla Procura di Crotone guidata da Guarascio - che ha portato all'identificazione dei soggetti responsabili dei trasferimenti dalla Turchia sino alle coste calabresi, mirava sia a ricostruire le fasi dell’iter utilizzato dagli scafisti in territorio estero, che le modalità di traversata e sbarco in Italia. L’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare sull’analisi dei cellulari recuperati tra i migranti, scoprendo al loro interno diversi contenuti multimediali rilevanti. In un video si vedeva uno dei due scafisti lanciare un razzo di segnalazione nel tentativo di attirare l’attenzione dei natanti nelle vicinanze. Successivamente, avendo raccolto elementi di prova a loro carico, l’assunto investigativo veniva suffragato dalle testimonianze di alcuni migranti che hanno confermato l’identità degli scafisti come coloro i quali avevano condotto l’imbarcazione durante il viaggio dalla Turchia. Anche il natante utilizzato per il viaggio clandestino è stato recuperato successivamente presso le spiagge di Strongoli e sottoposto a sequestro dai militari della Capitaneria di Porto di Crotone. Pertanto si è proceduto al fermo dei due scafisti, i quali sono stato associati presso la locale Casa Circondariale e posti a disposizione della Procura di Crotone. Le indagini sono in corso al fine di acquisire ulteriori elementi.