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Lamezia, l’omicidio di Torquato Ciriaco. «Dopo 23 anni c’è solo il silenzio»

Il caso dell’avvocato assassinato nel 2002 rievocato da “Propaganda Live” La moglie e la figlia Eugenia: «Non era uomo da compromessi, si sa chi l’ha ucciso, non si è voluto provarlo. Nessuna vicinanza dalle istituzioni, rimase senza risposta anche una lettera al Capo dello Stato Napolitano»

Ribalta nazionale per il delitto Ciriaco nel popolare programma "Propaganda Live". Il giornalista Diego Bianchi, conduttore della trasmissione de La 7, ha intervistato la moglie e la figlia di Torquato Ciriaco, noto e stimato avvocato civilista e amministrativista assassinato il primo marzo 2002.

Giulia Serrao e quattro delle sue figlie hann0 accolto Bianchi nella loro azienda agrituristica di Cortale.

A rispondere alla domande del noto Zoro (Diego Bianchi appunto) la stessa signora Giulia e la figlia Eugenia. "Mio marito era una persona che non accettava compromessi. Aveva subito tante intimidazioni e nell'ultimo periodo, prima che fosse ucciso, avvertivo in lui una certa agitazione; parlava spesso della morte e mi raccomandava le figlie. Alla segretaria confidò di essere stato minacciato".
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