«Tagghia», espressione dialettale che si usa per “consigliare” o intimare a qualcuno di scappare. La stessa che si sono ripetuti, nel corso della notte tra il 21 e il 22 luglio 2020, alcuni presunti appartenenti alla cosca Alvaro di Sinopoli. Una serie di telefonate brevi, nelle quali si annunciava un possibile blitz nella roccaforte aspromontana del clan. Il “tam tam” tra gli affiliati è intercettato dai carabinieri che stavano monitorando in quel periodo diverse utenze di sinopolesi. Quelle intercettazioni, per gli inquirenti, rappresentano l’ennesima prova del «pervasivo controllo del territorio praticato dai sodali». L’informativa redatta dal Roni dei carabinieri finisce in una delle tre ordinanze che compongono l’inchiesta “Mellennium” della Dda reggina, eseguita dall’Arma il 21 maggio scorso, che ha coinvolto 97 persone. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale