Sanità al collasso a Vibo Valentia, come “certificato” da un denuncia autorevole sulle condizioni in cui versa l’ospedale “Jazzolino”, un mese e mezzo dopo la tragedia di Martina Piserà, la trentaduenne di Pizzo Calabro deceduta dopo insieme al bambino che portava in grembo. Fu solo il primo “grano” di un’inquietante rosario di presunti casi di malasanità proseguito dieci giorni dopo con la morte tutta da chiarire di un altro feto, denunciato dalla madre, una donna originaria del Mali, e il 7 giugno con la morte di Maria Mamone, 38enne di Pannaconi stroncata da un infarto dopo che i medici le avevano diagnosticato “stati d’ansia” e consigliato di rivolgersi a uno psichiatra. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale