Rocca di Neto, i clan a New York: ridotte 4 pene e confermata una condanna I NOMI
Quattro pene ridotte e una condanna confermata nel processo di secondo grado, di rito abbreviato, scaturito dall'inchiesta della Dda di Catanzaro sulle presunte attività illecite della cosca Corigliano-Comito di Rocca di Neto. Lo ha sentenziato la Corte d’appello di Catanzaro che ha confermato l’impianto accusatorio delineato con la pronuncia di primo grado emessa dal gup di Catanzaro il 26 giugno 2024. Il blitz, scattato il 19 dicembre 2022 con 18 fermi eseguiti dalla Squadra mobile di Crotone, disarticolò il clan che - per gli inquirenti - sarebbe capeggiato da Pietro Corigliano (imputato a Crotone nel giudizio di rito ordinario). Le indagini iniziarono a marzo 2020 in seguito ad un’informativa dell’Fbi che ipotizzava una serie di estorsioni che alcuni esponenti del gruppo criminale rocchisano avrebbero perpetrato ai danni dei locali di Manhattan a New York. Come ricostruito dagli investigatori, il “core business” della cosca, che poteva contare sulla disponibilità di armi, sarebbe consistito nelle richieste di “pizzo” a cliniche private, aziende agricole e attività commerciali, oltre che nello smercio di cocaina e marijuana. Per Michele Antonio Comito (del 1963) condanna ridotta a 15 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere (in primo grado 20 anni); Salvatore Comito, 17 anni, 8 mesi e 20 giorni (20 anni); Martino Corigliano, 13 anni e 5 mesi (20); Gabriele Stefanizzi, 6 anni, 11 mesi e 10 giorni (8 anni, 8 mesi e 23 giorni). Infine, 20 anni di reclusione confermati per Michele Antonio Comito (del 1991).