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Estorsioni e ’ndrangheta a Crotone: definitive sette condanne

La Cassazione ha concluso il procedimento “Eleo” sul clan di Petilia Policastro

Veduta esterna del palazzo della Corte Suprema di Cassazione nel giorno in cui le Sezioni Unite penali della Cassazione esaminano il tema relativo al saluto romano effettuato nel corso di una manifestazione pubblica, Roma, 18 gennaio 2024. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Dall'arruolamento delle nuove leve ai summit di 'ndrangheta; dalla disponibilità di armi alle estorsioni agli imprenditori. Così la cosca di Petilia Policastro, attiva anche a Cotronei, aveva affermato la sua «forza intimidatrice» nelle aree di riferimento. Ne è convinta la Cassazione che ha messo il sigillo sul processo "Eleo" di rito ordinario. La prima sezione penale della Suprema Corte ha reso definitive 7 condanne e disposto un nuovo giudizio per un altro imputato che era stato assolto nell'appello del 5 luglio 2024.
L'operazione, scattata il 15 gennaio 2021 con 12 fermi eseguiti dai carabinieri, disarticolò la 'ndrina petilina che s'era riorganizzata sotto la reggenza di Rosario Curcio, detto "Pilurussu" (pena definitiva a 8 anni e 8 mesi di carcere nel procedimento di rito abbreviato), dopo gli arresti degli anni passati. Le indagini presero piede dalle intimidazioni subite da alcuni esercenti. Su tutti, il rogo della seggiovia del “Villaggio Palumbo” a Trepidò, appiccato a novembre 2017, così come una serie di estorsioni alle strutture ricettive di Cotronei.
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