
Due assoluzioni e quattro rideterminazioni. Questa la sentenza della prima Sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, giudicando a seguito di annullamento della Suprema Corte di Cassazione che il 2 febbraio scorso aveva annullato la sentenza di condanna. In particolare, la Corte ha assolto Nicholas Izzo (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Antonio Larussa) dalla contestazione di partecipazione all’associazione dedita al narcotraffico per «non aver commesso il fatto» e dall’accusa di cessione di stupefacente perché «il fatto non costituisce reato». Izzo era stato condannato in sede di giudizio abbreviato in primo grado a 8 anni e 4 mesi per aver partecipato all’associazione dedita al narcotraffico nell’ambito della cosca Cerra-Torcasio- Gualtieri e da due reati fine aggravati dall’agevolazione mafiosa. Impugnata la sentenza da parte dei difensori, la Corte d’Appello ha accolto l’atto di gravame soltanto limitatamente alla ritenuta aggravante della mafiosità della condotta, che così veniva esclusa con la contestuale diminuzione della pena a 7 anni di reclusione. Da qui il ricorso in Cassazione, che ha poi annullato con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello. Ora l’assoluzione di Izzo da tutti i reati, così come la Corte ha anche assolto, «perchè il il fatto non sussiste», anche Domenico De Rito, che in primo grado è stato condannato a 1 anno e 8 mesi, in accoglimento dei motivi di appello dell’avvocato Antonio Larussa. In primo grado Domenico De Rito era stato condannato alla pena di anni uno e mesi 8 di reclusione, condanna parzialmente riformata dalla Corte di Appello di Catanzaro, e poi annullata dalla Suprema Corte di Cassazione.
La Corte d’Appllo ha poi rideterminato la pena inflitta ad Antonio Gullo (difeso dall’avv. Antonio Larussa) in 1 mese di reclusione in continuazione con la sentenza Crisalide 1 (nei precedenti gradi di giudizio alla pena di anni 3 di reclusione). Ha rideterminato, riducendola, la pena inflitta a Massimo Gualtieri (difeso dall’avv. Antonio Larussa) in 2 mesi di reclusione in continuazione con la sentenza Crisalide 1. Ha rideterminato, riducendo la pena inflitta a Davide Belville (difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Michele Cerminara) in 2 anni e 2 mesi di reclusione in continuazione con la sentenza Crisalide 1. Infine, ha rideterminato, riducendola, la pena inflitta a Giuseppe Galluzzi (difeso dall’avv. Pietro Chiodo) in continuazione con altre sentenze di condanna.
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