
Indagini a tutto campo sull’attentato subito da Claudia Santoro, dirigente del settore Affari finanziari del Comune di Vibo. Sul grave episodio, accaduto tra l’11 e il 12 luglio scorso nella frazione di Bivona, gli investigatori, coordinati dalla Procura, guidata da Camillo Falvo, sono al lavoro. L’obiettivo è capire chi e per quale ragione abbia dato fuoco alla vettura della professionista, una Jeep. In un primo momento, dalla relazione dei vigili del fuoco, la pista seguita sembrava dover essere quella dell’autocombustione, causata da un guasto al quadro elettrico. Subito dopo, però, gli inquirenti hanno iniziato a valutare pure la pista dolosa.
Il primo elemento sotto la lente d’ingrandimento sono state le telecamere di videosorveglianza, per analizzare eventuali movimenti sospetti e valutare l’eventualità che qualcuno abbia dato alle fiamme l’auto per poi allontanarsi. In una tale fattispecie, bisognerà capire se il grave atto possa essere ricollegato alla delicata mansione della dirigente. Il rogo, infatti, si è sviluppato di notte, quando qualcuno avrebbe potuto muoversi facilmente tra le tenebre. Una seconda pista, apparentemente meno battuta ma non del tutto esclusa, porterebbe verso la sfera privata della vittima che, nel frattempo, ha ricevuto la solidarietà di tutto il mondo politico e professionale. Nelle scorse ore, anche il sindaco Enzo Romeo ha stigmatizzato l’accaduto: «Siamo profondamente indignati e scossi da questo gesto criminale che mira a minare la serenità e l’impegno di chi lavora al servizio della nostra comunità – ha commentato –. Esprimo la massima solidarietà alla dottoressa Santoro, professionista stimata e di grande valore per la nostra amministrazione. Le assicuriamo – ha concluso – incondizionato sostegno».

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