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Il giallo della scomparsa di Antonio Blaganò, rinvenuti un paio di occhiali da vista: potrebbero appartenere al medico di Nocera Terinese

Il figlio del medico, Antonio, lancia un appello ad aprire un’indagine sospettando che si possa trattare di omicidio o sequestro: "La scomparsa di mio padre - afferma - è tutto tranne che quella di un escursionista che si è perso tra le montagne"

Dal 25 luglio sono in corso, senza interruzioni, le operazioni di ricerca nel territorio del comune di Nocera Terinese per ritrovare l’uomo disperso dal 24 luglio scorso.

Le operazioni, coordinate dal posto di comando avanzato con la partecipazione di personale specializzato TAS (Topografia Applicata al Soccorso) del Comando dei Vigili del Fuoco di Catanzaro, coinvolgono unità cinofile, droni, squadre SAF (Speleo Alpino Fluviale) e altri mezzi tecnici e specialistici.

Nella mattinata odierna, una squadra dei Vigili del Fuoco ha rinvenuto un paio di occhiali da vista che, a seguito delle opportune verifiche condotte congiuntamente ai Carabinieri, sono ragionevolmente riconducibili alla persona dispersa, un medico del posto.

In considerazione del ritrovamento di questo importante elemento, le ricerche proseguiranno con particolare attenzione nella zona individuata.

Il figlio, verificare il suo cellulare

Un nuovo appello intanto ad aprire formalmente un’indagine è stato lanciato da Mario Blaganò, il figlio di Antonio. Il medico, secondo la ricostruzione dei soccorritori grazie ai filmati delle videocamere, è uscito dalla guardia medica dove presta servizio, alle 5 del mattino con una scarpa al piede destro e una ciabatta al piede sinistro.
«La scomparsa di mio padre - afferma - è tutto tranne che quella di un escursionista che si è perso tra le montagne. Perché durante il suo servizio è uscito repentinamente alle 5:00 del mattino? E dove si dirigeva? Qualcuno lo ha chiamato?
Allo stato attuale, sembra che l’unico procedimento che si sia attivato sia quello delle persone scomparse. Credo che vigili del fuoco, squadrone Cacciatori, carabinieri in generale con elicotteri, droni, stiano facendo un grandissimo ed egregio lavoro. Ma le indagini? E se qualcuno sia dietro la scomparsa di mio padre?».
Mario Blaganò, in particolare, chiede che venga analizzato il telefono cellulare del padre - lasciato alla guardia medica - per cercare eventuali elementi che aiutino a capire cosa possa
essere successo.
L’uomo evidenzia anche che ieri, nel tardo pomeriggio, i soccorritori «hanno proceduto a controllare un burrone vicino a dove i cani molecolari avevano rinvenuto delle tracce: si pensava potesse essere nel burrone, ma arrivati fino in fondo non l’hanno trovato».

«Il mio timore - afferma - è che mio padre lo si sta cercando come un povero sciagurato che si è perso tra le montagne, anche se teoricamente 'non si scarta nessuna pista. Mi dispiace, ma
io conoscevo mio padre e tutto era tranne che fuori di testa. La cosa peggiore è che ieri sera mi hanno comunicato che questo pomeriggio potrebbero decidere di ridurre gli uomini impiegati
nella ricerca».

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