
Se la Calabria fosse un film sarebbe... una pellicola d’autore, con pochi effetti speciali e tanta sostanza. È questa l’immagine che i big del cinema italiano restituiscono dal palco del Magna Graecia Film Festival in cui, nella quarta giornata, riecheggiano come un monito le parole di Kim Rossi Stuart a cui è bastata una vacanza per capire l’essenza della nostra terra e comunicarla. Sul palco di Soverato è lui a lanciare un appello «a preservare tutto così com’è».
Ed è questo il leit motiv anche della serata di ieri, in cui dietro il monito dell’attore si legge un’accusa silenziosa a chi svende i territori, al turismo usa e getta e agli eventi che portano più follower che cultura. Qualcosa di cui discutere coi big della politica e con la segretaria del Pd Elly Schlein, protagonista dello spazio politico del festival (il 1 agosto ci sarà Tajani). Schlein racconta di come i festival cinematografici abbiano rappresentato per lei veri e propri luoghi di formazione, sia culturale che personale. E poi denuncia i ritardi nelle riforme strutturali del settore, che a suo dire hanno rallentato l’attività sui set e messo in difficoltà numerosi professionisti: «Il cinema merita un rilancio, è anche per questo che abbiamo presentato la proposta di fondare una realtà che possa supportare l’industria dell’Audiovisivo».
«Immediato riconoscimento dello stato di Palestina, come fatto già dalla Spagna di Sanchez, dalla Norvegia, dall’Irlanda, come si apprestano a fare - e trovo che sia una bella notizia - la Francia di Macron e, notizia di poche ore fa, anche il Regno Unito di Starmer a settembre», ha detto Schlein, intervistata da Tommaso Labbate. «Io credo - ha proseguito Schlein - che sia un passaggio necessario per dare un contributo a un processo di pace che si è interrotto per un motivo preciso e per responsabilità precise. Bisogna fermare i crimini del governo di estrema destra di Netanyahu a Gaza e in Cisgjordania».
Un'ospitata, quella della segretaria Pd al Festival, che ha scatenato la reazione di fazioni opposte, come Potere al Popolo, che anche in vista dell'arrivo di Tajani al Magna Graecia (previsto per l'1 agosto), ha diffusa una lunga nota di protesta ("Schlein e Tajani complici di Israele! Boicottiamo il Magna Graecia Film Festival!").
Un mix insolito quello tra Cinema e Politica, dunque, ma che trova giustificazione in una manifestazione culturale in cui si denunciano i limiti del contesto cinematografico contemporaneo italiano. Spunti che troveranno nuove riflessioni questa sera. Alle 21:30, al Supercinema arriva «Flow», l’attesissimo lungometraggio del lettone Gints Zilbalodis, opera visionaria che unisce animazione 3D e narrazione senza dialoghi, raccontando la storia di un gatto che lotta per la sopravvivenza in un mondo sommerso dalle acque. Nell’arena del lungomare protagoniste le donne alla regia. Alle 21 una delle opere più attese del concorso italiano: «La vita da grandi», debutto alla regia dell’attrice Greta Scarano, commedia agrodolce che riflette sui paradossi della maturità, le amicizie femminili e le scelte non fatte. Ospite della serata il giovane interprete Yuri Tuci. A seguire, la masterclass di Carolina Crescentini e con la performance musicale di CamilWay, giovane promessa del pop italiano che si muove tra sonorità elettroniche e ballad d’autore.
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