'Ndrangheta, boss delle Preserre vibonesi ottiene i domiciliari
Lascia la casa-lavoro di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) - dove si trovava in stato di detenzione dal gennaio scorso - per passare agli arresti domiciliari ad Ariola di Gerocarne, nel Vibonese, Gaetano Emanuele, 50 anni, ritenuto al vertice dell’omonimo clan della 'ndrangheta. Il magistrato di Sorveglianza di Messina ha infatti accolto l’istanza presentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo avente ad oggetto in via provvisoria (sino alla decisione del Tribunale di Sorveglianza) la concessione del beneficio degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per via delle gravi condizioni di salute del suo assistito, incompatibili con il regime carcerario. Gaetano Emanuele stava scontando la pena di un anno per violazione della libertà vigilata alla quale era sottoposto in virtù della precedente condanna a 16 anni e 11 mesi di reclusione per associazione mafiosa e narcotraffico rimediata nell’operazione antimafia denominata «Luce nei boschi». Gaetano Emanuele è fratello del boss Bruno Emanuele, attualmente detenuto per scontare una condanna definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio dei boss rivali Giuseppe e Vincenzo Loielo.