Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ragazza sbranata a Satriano, cani pericolosi ma il pastore non l’aveva capito

Le fasi della tragica morte della ventenne soveratese Simona Cavallaro ripercorse nelle motivazioni della sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro

Alcuni cani del branco assassino che ha ucciso a Satriano la giovane soveratese Simona Cavallaro

Con una sentenza destinata a lasciare un segno profondo nella giurisprudenza italiana in materia di responsabilità nella custodia di animali, la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro nel mese di maggio scorso confermò la condanna a 3 anni del pastore Pietro Rossomanno, riducendo a una manciata di mesi quella di Maria Procopio, imputati per una serie di reati collegati alla drammatica morte di Simona Cavallaro, avvenuta nell’agosto del 2021 nella pineta di Monte Fiorino.
La lettura analitica, dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, ha scosso però ancora di più le coscienze, ricostruendo con minuzia la violenza dell’evento, ma soprattutto confermando quello che in riva allo Ionio in molti sapevano: la morte di Simona poteva essere evitata.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia