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Sequestrate 90 imbarcazioni nelle acque di Bovalino: erano ormeggiate in una zona destinata alla balneazione

Una serie di attività di controllo disposte dal Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia finalizzate alla tutela degli interessi dell’erario, alla salvaguardia dell’ambiente e alla sicurezza delle centinaia di bagnanti che d’estate si riversano lungo il litorale calabro. Due vedette in forza alla Sezione Operativa Navale di Roccella Jonica, durante una crociera di servizio in acque antistanti il comune di Bovalino, hanno sottoposto a controllo le unità da diporto che navigavano in zone destinate alla fruizione balneare. Le stesse imbarcazioni risultavano ormeggiate in aree non consentite mediante l’utilizzo di strutture invasive realizzate tramite la posa di “corpi morti”, costituiti da blocchi cementizi sommersi a cui viene assicurata una cima ed un corpo galleggiante tipo gavitello, in modo da creare dei punti di ancoraggio nautico. Tale specchio acqueo di circa 1200 mq ricadente nel comune di Bovalino, risultava di fatto adibito a campo boe, data anche la presenza di numerosi natanti alla fonda. Ma non è risultata nessuna ordinanza di interdizione alla balneazione e navigazione, oltre che nessun atto amministrativo di concessione demaniale marittima. Appurata, inoltre, l’abusiva occupazione di un’area di arenile recintata di circa 3000 mq priva anche questa di titolo concessorio, pertanto l'intera aerea veniva sottoposta a sequestro. Il sostituto procuratore di Locri, informato dei fatti, ha dunque disposto di prendere contatti con il locale Ufficio Circondariale Marittimo al fine dell’emissione di un’ordinanza volta a prevenire possibili danni a cose e/o persone e a garantire una maggiore sicurezza dei bagnanti, in quanto la realizzazione di tali strutture d’ormeggio, se non autorizzata, costituisce un pericolo sia ambientale sia di pubblica incolumità.

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