Nell’ex area industriale di Crotone dove Eni Rewind lo scorso 16 giugno ha avviato gli scavi per rimuovere i rifiuti potrebbero esserci anche scorie pericolose contenenti Tenorm (radioattive), sebbene il progetto stralcio del Piano operativo di bonifica (Pob) Fase 2 approvato nel 2024 lo abbia escluso. È l’alert lanciato dal Tar Calabria nella sentenza che, accogliendo il ricorso della Regione, mercoledì ha annullato i due provvedimenti che avevano disposto alla società dell’Eni di smaltire nella discarica di Columbra le sostanze pericolose (senza Tenorm e amianto) del Sin di Crotone. Com’è noto, sono stati cancellati: il decreto n. 27 del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che, l’1 agosto 2024, aveva autorizzato l’azienda, titolare dei siti contaminati, a risanare la discarica a mare ex Pertusola Sud e le zone interne ex Pertusola Nord ed ex Agricoltura, conferendo le 362mila tonnellate di rifiuti pericolosi (privi di Tenorm e amianto) nell’impianto di Sovreco e le restanti 400 mila tonnellate di scorie non pericolose fuori Calabria; e l’ordinanza n. 1 di Emilio Errigo, commissario straordinario del Sin di Crotone, che aveva ordinato alla multinazionale di iniziare la bonifica utilizzando la struttura di Columbra. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale