A rischio non ci sono solo posti di lavoro. Ma la stabilità economica di centinaia di imprese del sud, comprese diverse anche a Lamezia e in Calabria. Le grandi imprese del Mezzogiorno, circa 1030 imprese che impiegano tutte più di 250 dipendenti, si trovano in una condizione di estrema incertezza e crescente sofferenza, dovuta alla mancata operatività della decontribuzione Sud a loro destinata. La misura, prevista dalla legge di Bilancio 2025, è ancora sospesa in attesa del via libera della Commissione Europea, con gravi ripercussioni sui bilanci aziendali e sul tessuto occupazionale del Sud Italia. Un allarme lanciato dalla Fisascat Cisl Calabria guidata dal segretario generale Fortunato Lo Papa che evidenzia come «dopo un intero semestre né la Commissione Europea né il Governo italiano hanno fornito certezze o aggiornamenti concreti sull’autorizzazione necessaria per attivare lo sgravio contributivo per le imprese con oltre 250 dipendenti». Nel frattempo, le grandi aziende del Sud si trovano «improvvisamente private di una misura che fino al 2024 rappresentava un parziale riequilibrio competitivo rispetto alle imprese del Centro-Nord». L’assenza della decontribuzione Sud, spiega il sindacalista, «coincide con una forte accelerazione dei costi del lavoro, legata ai rinnovi contrattuali dei Ccnl nei settori terziario e commercio; rincari generalizzati su energia, logistica, materie prime e servizi, che hanno aggravato gli oneri fissi aziendali». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale