Il porto, la zona industriale, l’obbrobrio dell’ex stabilimento Italcementi, il dissesto idrogeologico, il dilemma del Pennello, tra abusivismo e resilienza di chi una casa ormai, bene o male la possiede: Vibo Marina è tutto questo e, purtroppo, anche tanto altro. Tra occasioni mancate, attività svendute, una visione politica opaca, nel corso dei lustri, e l’assenza di decisioni, di scelte coraggiose che potessero fare la differenza. Eppure qualcosa sopravvive, inossidabile, come la ginestra nel deserto. Sopravvive ma non è eterna. Rischia di essere inghiottita dalla cultura del nulla che allontana di sovente, giovani, imprenditori e turisti. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale