
Con l’ordinanza sindacale n. 10/2025 del 12 agosto, il sindaco Pasquale Farfaglia ha disposto il divieto di utilizzo dell’acqua a fini potabili e alimentari nelle frazioni di Mezzocasale e Zammarò fino al 15 settembre. La misura, adottata per tutelare la salute pubblica, consente esclusivamente usi limitati, come quelli igienico-sanitari.
La posizione di Gregorio Lo Muto
Sulla vicenda è intervenuto l’attivista politico Gregorio Lo Muto, che pur riconoscendo la correttezza del provvedimento del sindaco, invita l’amministrazione a garantire soluzioni immediate:
«Non si può lasciare la popolazione senza acqua potabile per un mese intero, soprattutto in piena estate. È urgente predisporre approvvigionamenti alternativi, come autobotti o punti di distribuzione temporanei».
Lo Muto auspica inoltre un piano chiaro e trasparente, con la collaborazione dell’ASP di Vibo Valentia per ottenere in tempi rapidi le analisi definitive sulla qualità dell’acqua. Ma non solo: servono anche interventi strutturali sulle condotte idriche e collegamenti a reti più sicure.
“Acqua bene primario non negoziabile”
L’attivista sottolinea l’importanza di una comunicazione costante ai cittadini, così da garantire informazioni tempestive sull’evoluzione della situazione:
«L’acqua è un bene primario non negoziabile, che in futuro potrebbe valere più dell’oro. La salute pubblica è la priorità, ma restare senza acqua potabile per settimane non può diventare la normalità. Servono responsabilità, trasparenza e soluzioni concrete».
Lo Muto conclude con un appello ai residenti: «È giusto essere preoccupati, ma sono certo che l’amministrazione si stia muovendo per ripristinare al più presto la potabilità dell’acqua. Occorre mantenere la calma e collaborare con la Pubblica Amministrazione».
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