Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica è pronto a modificare il decreto n. 27 col quale l’1 agosto 2024 approvò il progetto stralcio del Pob Fase 2 per il Sin di Crotone. Il motivo? Da un lato ci sono le sentenze del Tar della Calabria che, annullando lo stesso decreto, tra il 13 e 18 agosto hanno bocciato lo smaltimento nella discarica di Columbra di 362mila tonnellate di rifiuti pericolosi (senza Tenorm e amianto) provenienti dalla bonifica dell’ex area industriale di Crotone, che Eni Rewind ha avviato il 16 giugno. Dall’altro l’ipotesi di utilizzare via Avogadro quando, nel 2028, gli scavi porteranno alla chiusura di via Leonardo da Vinci, la strada consortile adiacente al cantiere la cui interdizione è stata posticipata. Infine, c’è l'esito della ricerca all’estero di impianti dove la società dell’Eni potrà conferire le scorie pericolose (prive di Tenorm e amianto), oltre alle 40 mila tonnellate già destinate in Svezia. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale