Serata di guerriglia nel carcere di Vibo, lamette e olio bollente contro gli agenti: 5 feriti
“Fortissime tensioni ieri sera presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia dove nella sezione per detenuti problematici tre ristretti hanno inveito contro gli operatori brandendo lamette e oggetti contundenti e lanciando al loro indirizzo olio bollente. Ciò ha ingenerato grossissime difficoltà operative per i pochi agenti presenti, tanto che sono stati richiamati quelli che, liberi dal servizio anche perché dovevano svolgere il turno notturno dopo aver lavorato la mattina, riposavano in caserma. Bilancio, 5 agenti feriti e contusi che sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto soccorso dell’ospedale cittadino. La circostanza è ancora più grave se si considera che quello di ieri sera non è affatto un episodio isolato, ma è ormai una routine presso il penitenziario vibonese”. Lo dichiara Francesca Bernardi, segretaria territoriale della UILPA Polizia Penitenziaria.
"Successivamente - riferisce il Sappe - gli stessi detenuti si sono barricati nelle loro camere detentive, dando fuoco a suppellettili e rendendo la situazione altamente pericolosa. I disordini hanno fatto scattare un’importante operazione, condotta con estrema professionalità dal personale di polizia penitenziaria e coordinata dai vertici dell’istituto". "Il personale operante, applicando rigorosamente quanto previsto dal Manuale operativo - affermano Giovanni Battista Durante e Francesco Ciccone, segretario generale aggiunto e segretario regionale della Calabria del Sappe - è intervenuto con grande determinazione e competenza, riuscendo a riportare la situazione sotto controllo in tempi rapidi e in condizioni estremamente difficili. Grazie alla prontezza e alla professionalità dimostrate, tutti i detenuti sono stati messi in sicurezza e nessuno di loro ha riportato ferite".
“Sebbene presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia non vi sia grave sovraffollamento come nel resto del Paese, sono 416 i detenuti presenti a fronte di 406 posti disponibili, esso si caratterizza per la coesistenza di ben 4 circuiti detentivi differenti e, soprattutto, per la cronica carenza di personale di Polizia penitenziaria con 190 agenti assegnati quando ne servirebbero almeno 288 secondo lo stesso dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. A ciò si aggiunga che da oltre un anno è priva di un Comandante del Reparto titolare, al netto dell’indiscussa capacità e impegno del sostituto impiegato in servizio di missione”, spiega la segretaria della UILPA PP.
“Pensiamo che in Calabria e su Vibo Valentia il DAP debba accendere un faro e garantire efficacia e continuità al servizio anche mediante il completamento degli organici e la garanzia della titolarità delle figure dirigenziali. Ormai ogni giorno si contano i feriti”, conclude Bernardi.