Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Agosto 2025

L’omicidio di Filippo Verterame a Isola Capo Rizzuto. Il gip: «Carica aggressiva» di Paparo

La «carica aggressiva» di Giuseppe Paparo l’ha portato prima ad impossessarsi di un coltello da cucina, poi ad inseguire Filippo Verterame, e infine ad uccidere quest’ultimo con un fendente sferrato tra il collo e la spalla destra. Così è stato assassinato Filippo Verterame, il 22enne deceduto il 21 agosto al culmine di una rissa scoppiata due giorni prima ad Isola Capo Rizzuto, sulla spiaggia di località Le Cannella, tra i nuclei familiari dei Paparo e Verterame per futili motivi. Ne è convinta anche la giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Assunta Palumbo. Che - nell’ordinanza con la quale l’altra sera ha disposto gli arresti in carcere per cinque dei sei indagati che avrebbero preso parte al violento alterco con l’uso di bastoni e coltelli - ha accolto la tesi della Procura di Crotone sulla dinamica dell’accaduto che è sfociato nella tragica morte di Filippo Verterame. Com’è noto, in manette sono finiti Francesco Paparo (di 59 anni), Antonio Paparo (40), Giuseppe Paparo (39), Giuseppe Verterame (57) e Alessandro Bianco (44). Mentre è indagato a piede libero Carmine Verterame (54), il padre di Filippo. Tutti devono rispondere del reato di rissa. Nel dettaglio, Giuseppe Paparo è accusato di essere stato l’autore materiale dell’uccisione di Filippo Verterame, del tentato omicidio dello zio della vittima, Giuseppe Verterame, rimasto gravemente ferito, e delle lesioni personali provocate ad Alessandro Bianco, ferito al braccio sinistro. Invece, a Giuseppe Verterame viene contestato il tentato omicidio per avere colpito con più coltellate Giuseppe Paparo, determinandogli la perforazione di un polmone, oltre alle lesioni personali causate a Francesco Paparo. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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