
Prosegue il monitoraggio straordinario delle acque di balneazione lungo la costa calabrese. L’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) ha reso noti i risultati dei campionamenti effettuati il 17 agosto scorso in località Colamaio di Pizzo nel Vibonese
Le analisi, condotte dal Laboratorio Bionaturalistico e Tossicologico del Dipartimento provinciale di Catanzaro, hanno rilevato una significativa presenza di microalghe del genere Pyramimonas (oltre 422mila cellule per litro), oltre a concentrazioni minori di altri generi fitoplanctonici, tra cui Gymnodinium, Pseudo-nitzschia, Navicula e Gonyaulax.
Gli esperti precisano che le microalghe individuate non sono tossiche per la salute umana. In alcuni casi, però, possono determinare fenomeni visibili come la colorazione dell’acqua o la formazione di schiume superficiali. Nonostante la fioritura fitoplanctonica rilevata, i valori registrati non indicano alcun rischio per la balneazione. La proliferazione di microalghe è infatti un fenomeno naturale, spesso favorito da alte temperature marine, scarsa circolazione delle correnti e presenza di nutrienti trasportati da corsi d’acqua o scarichi superficiali.
Proprio su quest’ultimo aspetto l’Arpacal richiama l’attenzione, ricordando che, secondo i dati più recenti pubblicati da Ispra sulla piattaforma Sintai, in diverse aree costiere italiane si registra un incremento di nutrienti nei corpi idrici superficiali di origine antropica.
L’Agenzia regionale continuerà i controlli periodici con analisi fisico-chimiche e microbiologiche, trasmettendo i risultati alle autorità competenti e garantendo la massima trasparenza dei dati.
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