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Lamezia, lo scricchiolio e il crollo di via Galluppi. Il grido di dolore del signor Alberico: "Abbiamo perso tutto"

Il proprietario della casa: «I nostri beni sono seppelliti tra le macerie». Sale a undici il numero delle famiglie sfollate per un totale 32 persone rimaste senza alloggio

«Abbiamo perso tutto, non possiamo neanche andare a prendere qualche effetto personale, qualche bene di prima necessità perché o è seppellito fra le macerie o è in punti della casa dove ormai non possiamo più entrare». È il grido di dolore del signor Alberico Zaffina, proprietario della casa crollata in via Galluppi a Lamezia Terme. La disperazione, la sofferenza sono indicibili; a salvare tante vite umane è stato un ragazzo che era in uno degli appartamenti sventrati dal crollo.

Il giovane ha avvertito sempre più insistentemente uno scricchiolio che arrivava dai muri esterni e ha allertato tutti quelli che in quel momento erano presenti nella palazzina e che hanno fatto in tempo a lasciare lo stabile prima del crollo. Il ragazzo ha anche avvisato l’operaio che stava effettuando uno scavo nei pressi della palazzina che ha poi avuto il cedimento strutturale: anche l’operaio si è fortunatamente salvato. Il crollo della facciata laterale della casa a quattro piani in via Galluppi rappresenta una tragedia sfiorata che non ha causato vittime ma costituisce una situazione complessa e problematica per i 11 nuclei familiari sfollati (32 persone in tutto) per motivi di sicurezza.
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