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Camping Le Giare di Soverato, 25 anni fa la tragedia: 13 morti tra disabili e volontari dell’Unitalsi di Catanzaro

Il 10 settembre del 2000, 25 anni fa, nella località Turrati di Soverato, l’esondazione del torrente Beltrame, gonfiato da due giorni di piogge incessanti, travolse il campeggio Le Giare, che in quel momento ospitava una cinquantina di persone, molte delle quali disabili, accompagnate dai volontari dell’Unitalsi di Catanzaro che in quell'oasi di pace immersa tra gli ulivi a pochi metri dal mare tenevano un campo estivo. Le acque del torrente Beltrame, con il loro carico di fango e detriti, trascinarono via tende, bungalow, roulotte. E soprattutto la vita di tredici persone, tra le quali quella di Vinicio Caliò, il giovane custode del campeggio, l’unico del quale non è mai stato ritrovato il corpo.

Solo il massiccio e tempestivo intervento dei soccorsi - centinaia di vigili del fuoco accorsi da tutta Italia e che insieme a volontari del posto scavarono nel fango fra tronchi d’albero sulla spiaggia, auto accartocciate e carcasse di animali - evitò che il bilancio della strage fosse più grave. Inevitabile, dopo il disastro, la ricerca delle responsabilità. Il camping Le Giare era stato costruito nell’alveo del torrente, in una zona a rischio idrogeologico. Per questo al termine del processo furono condannati per omicidio colposo plurimo, con sentenza ormai passata in giudicato, il proprietario della struttura, un funzionario dell’Agenzia del territorio e un altro della Regione Calabria. Ai funerali delle tredici vittime, il 13 settembre di 25 anni fa, prese parte anche l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Per questa sera, a partire dalle 17,30, è prevista una cerimonia per ricordare le vittime.

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