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Giovane marocchino aggredito a Catanzaro, confermate le misure cautelari

Non ha convinto la ricostruzione fatta dagli indagati durante gli interrogatori di garanzia. Il gip conferma anche la matrice razziale del gesto: l’obiettivo erano gli extracomunitari

Restano agli arresti domiciliari i tre militanti di Forza Nuova accusati dell’aggressione ai danni di un cittadino marocchino. Il gip ha rigettato le istanze delle difese di annullamento della misura cautelare per Carmelo La Face, Giuseppe Sestito e Giuseppe Mumoli, assistiti dagli avvocati Antonio Ludovico, Alessio Spadafora, Maurizio Giacobbe e Antonio Sgromo. Durante l’interrogatorio di garanzia i tre indagati avevano fornito la loro versione dei fatti contestati. In particolare avevano sostenuto che mentre erano impegnati ad attaccare lo striscione “Maranza: a Catanzaro su caci nta panza”, il giovane straniero avrebbe iniziato ad inveire all’indirizzo loro e degli italiani fino ad assumere un atteggiamento ed una posizione aggressiva e minacciosa. A quel punto sarebbe scattata l’aggressione fino a che poi si il ragazzo marocchoino si era allontanato. I tre militanti hanno raccontato di essersi poi allontanati ma giunti all'altezza di piazza Stocco avrebbero nuovamente incontrato lo straniero sulla strada che inveiva contro di loro, e, solo per reagire alle continue invettive che avevano arrestato la marcia dell’auto e uno degli indagati era sceso brandendo la mazza in metallo, ma solo, hanno aggiunto, per intimidire e far allontanare il ragazzo straniero. Un racconto che però secondo il gip non scalfisce il quadro indiziario.
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