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Accoltellamento nel quartiere Lido di Catanzaro, inflitte tre condanne

Si è chiuso con tre condanne il processo di primo grado per il tentato omicidio di Eugenio Mancuso, il giovane accoltellato il 27 settembre 2024 a Catanzaro Lido. Il Gup ha inflitto a Daniele Furriolo la pena di 10 anni e 1 mese di reclusione, riconoscendolo responsabile dell’aggressione che rischiò di costare la vita al ventenne, ferito con più coltellate al torace e lasciato agonizzante sul ciglio della strada.

Condanne anche per gli altri due imputati: Daniel Ciambrone, a 5 mesi di reclusione (assolto per il reato di favoreggiamento), e Vittorio Boccuto, a 1 anno e 4 mesi, accusati di favoreggiamento personale e omissione di soccorso.

Il Gup ha inoltre condannato gli imputati al risarcimento dei danni cagionati alla vittima, nonché alla rifusione delle spese legali. Le parti avranno trenta giorni per il deposito dei motivi della sentenza.

Secondo la ricostruzione della Procura, Mancuso fu attirato con un pretesto da Furriolo – legato a motivi sentimentali – e durante un tragitto in auto venne aggredito con diversi fendenti, mentre gli altri due imputati avrebbero avuto un ruolo di supporto nella fuga e nell’occultamento dei fatti. Le ferite riportate dalla vittima, con perforazioni a polmone e cuore, furono giudicate gravissime e solo i soccorsi tempestivi evitarono l’esito fatale.

Gli imputati erano difesi dagli avvocati Armodio Migali (per Daniele Furriolo), Fabrizio Costarella (per Daniel Ciambrone) e Domenico Pietragalla (per Vittorio Boccuto).
Le parti civili si sono costituite con l’avvocato Antonio Lomonaco, in difesa di Eugenio Mancuso e del padre, e con l’avvocato Valerio Murgano, per la madre della vittima.

La sentenza, attesa da mesi, chiude il primo capitolo di una vicenda che ha scosso profondamente la comunità di Catanzaro Lido, dove l’aggressione avvenne in piena sera davanti agli occhi increduli dei passanti.

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