
Adesso non ci sono più dubbi. I familiari di Nicola Schimio, il 79enne scomparso il 27 settembre 2023 nella frazione Badia, sono stati informati, verosimilmente dalla Procura di Vibo, che i resti umani ritrovati lo scorso aprile in una campagna sul confine tra Nicotera e Limbadi appartengono al loro congiunto. La notizia pone fine all’angosciante attesa che da poco più di due anni gravava sui familiari dell’anziano. Ora non c’è che da aspettare la restituzione dei resti sottoposti all’esame dal Dna da parte del Ris di Messina, per poter procedere al rito funebre.
Nicola Schimio, il 27 settembre 2023, nel rispetto delle sue quotidiane abitudini, era uscito di casa per andare in campagna. All’ora del rientro, la badante, non vedendolo tornare, s’allarmava e avvisava i familiari. Scattavano immediatamente le ricerche che, nei giorni a seguire, furono estese anche oltre i territori di Limbadi e Nicotera. Vi parteciparono Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco, familiari e tantissimi volontari e furono impiegati cani molecolari, droni e ogni strumento utile. Purtroppo, dell’anziano non fu trovata alcuna traccia. Un mese dopo, le ricerche furono sospese. A riaprire il caso della scomparsa di Nicola Schimio era stato il ritrovamento, lo scorso aprile, di resti umani misti a brandelli di vestiti, sparpagliati in un terreno limitante con una stradina interpoderale al confine tra Nicotera e Limbadi. Stradina che, stando alle testimonianza delle persone che lo conoscevano, Nicola Schimio era solito percorrere per raggiungere la sua campagna.
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