
Sarà giudicato con il rito abbreviato il 48enne accusato di maltrattamenti e lesioni personali aggravate ai danni della moglie, 46 anni, che il 28 marzo scorso si è buttata dal balcone di casa per sfuggire alla violenza dell’uomo. La Procura nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato nei confronti dell’indagato, difeso dagli avvocati Piero Chiodo e Giuseppe Trivolo, arrestato in flagranza e sottoposto alla custodia cautelare in carcere. La prima udienza del processo è stata fissata per il 10 dicembre davanti al gup Chiara Esposito. In quella data potranno costituirsi parti civili, moglie e figlia, rappresentate dall’avvocato Francesco Mancuso.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo era era rientrato a Botricello da Bolzano dove lavorava perché sospettava che la moglie lo tradisse. Una gelosia che non solo lo aveva portato a installare delle telecamere in casa ma lo aveva accecato al punto di aggredire la moglie, anche sotto gli occhi della figlia minorenne. La mattina del 28 marzo l’ennesima lite. Lui aveva iniziato a picchiarla, tirandole pugni in testa e sul volto, tirandole i capelli, infilando la mano nelle sue parti intime, perché temeva che avesse nascosto una sim card, minacciandola con un coltello da cucina, inseguendola per casa. E lei per sfuggirgli si era lanciata dal balcone, dal primo piano di casa sua, una caduta che le poteva essere fatale e che le ha provocato tumefazioni e una serie di fratture alla colonna vertebrale.
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