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Cutro, il boss Francesco Grande Aracri rimane al “41 bis”

Resta recluso al carcere duro il boss di Brescello, Francesco Grande Aracri, fratello maggiore del capocosca ergastolano di Cutro, Nicolino Grande Aracri.
Così ha stabilito la Corte di Cassazione che, dichiarando inammissibile il ricorso del 71enne contro l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Roma del 27 marzo di quest’anno, ha confermato nei suoi confronti il regime detentivo ristretto disciplinato dall’articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario.
Secondo la Suprema Corte, non è «venuta meno la sua capacità di mantenere i collegamenti con la cosca di ’ndrangheta ancora operante a Reggio Emilia», e «ancora composta da soggetti a lui legati, tra i quali anche gli stretti familiari».
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