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C’è un po’ di catanzaresità nel “Quo Vado” di Zalone

C’è un po’ di catanzaresità nel “Quo Vado” di Zalone

«Ho la fortuna di essere, come attore, nel più grande successo cinematografico italiano del 2016, il film “Quo vado” di Checco Zalone (Luca Medici) e Gennaro Nunziante. Il produttore, Pietro Valsecchi della Taodue-Mediaset, è lo stesso che mi ha dato qualche anno fa l’opportunità di lavorare nel ruolo di Francesco Cossiga nel film tv “Aldo Moro il Presidente”, accanto a Michele Placido. Valsecchi ha puntato molto sul film di Luca\Checco ed ha avuto ragione. La lavorazione è durata tre volte di più rispetto agli standard di un normale lungometraggio, quasi sei mesi... Ma alla fine Luca\Checco e Gennaro hanno portato a casa un risultato straordinario!» A parlare è Diego Verdegiglio, attore di bravura e di esperienza, che nel nuovamente fortunato film del comico pugliese, ha impersonato il divertito segretario del funzionario ministeriale “dottoressa Sironi”. Verdegiglio ha una lunga carriera alle spalle, di fatto nata e maturata a Catanzaro, dove ha mosso i primi passi di una carriera di livello che lo ha visto presto brillante e disinvolto protagonista di numerosi film, fiction e sceneggiati (di recente a fianco di Alessio Boni, interprete nella replica di Rai Uno di “Walter Chiari, fino all’ultima risata”, nei panni del giudice che nel ‘70 condannò al carcere per possesso di droga il poliedrico attore e showman veronese, re del teatro leggero; poi in “Nero Wolfe”, nelle vesti del salernitano “Sordillo”, testimone di crimini; quindi in vari sceneggiati di successo Rai e Mediaset come “Indagine al microscopio” con Claudia Koll, “Commesse” con Veronica Pivetti, “Un medico in famiglia” con Lino Banfi, “Il mio amico Babbo Natale” accanto a Gerry Scotti; e ancora, in diversi ruoli al cinema e in spot pubblicitari come “Caffè Segafredo” con Renzo Arbore per la regia di Alessandro D’Alatri, “Caffè Lavazza” con Nino Manfredi, “Panettone Maina” con Paola Tiziana Cruciani per la regia di Leone Pompucci. Verdegiglio è comunque conosciuto soprattutto per il tanto teatro, in cui ha fatto, e fa, apprezzare la sua “maturità” artistica e la sua straordinaria voce su una presenza scenica e una dizione perfette. Professionista di esperienza e bravura (altre sue magistrali interpretazioni, il presidente Cossiga nello sceneggiato con Michele Placido su Aldo Moro; la recente prova accanto a Beppe Fiorello in “Sarò sempre tuo padre”; e ultima fatica con Vittoria Puccini nel film tv Rai in due puntate: “Altri tempi”), è anche straordinario doppiatore e acuto saggista.

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